FondoSanSisto
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martedì 29 luglio 2025
Libro di Erm 4
martedì 22 luglio 2025
Lettera per un cristianesimo cattolico restaurato
Cinisellum Balsamo, 19 Luglio, 2025, le 12:36
Proposal of spiritual union ufficiale come chiesa cattolica unica riconosciuta
Sia trasmesso
Al quorum dei dodici apostoli e a Marion Russel Nelson
Per conoscenza
Sia trasmesso e fatto conoscere a Papa Prevost Leone XIV
--
Cccppp (vedi missiva)
Cinisello Milano Italia
DonErman
📜 Lettera a Sua Santità Papa Prevost Leone XIV
Lettera al nostro Papa
A Sua Santità Papa Leone XIV Prevost Palazzo Apostolico 00120 Città del Vaticano
Oggetto: Riconoscimento spirituale e universale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (mormone)
Santità,
Io, DonErman, al secolo Ermanno Angelo Vincenzo Leonardo Livio Faccio Zeppa Oroni Tacchella Polidori, figlio del Cavaliere della Repubblica Livio Faccio e pronipote del Cavaliere del Vaticano Angelo Tacchella, residente in Cinisello Balsamo, via Leonardo da Vinci 73, in qualità di intermediario interculturale e interreligioso autonomo e ricercatore della verità spirituale, Le porgo umilmente questa richiesta, dettata da spirito di conciliazione e di verità.
Dopo lunga osservazione e studio, constato che il cammino spirituale offerto dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (comunemente detta mormone) si configura come autentico e coerente con la missione cristiana originaria. Essa propone un vero itinerario di fede, analogo a quello catecumenale e neocatecumenale, ma con una straordinaria attenzione al libero arbitrio e alla responsabilità individuale, in piena sintonia con il Vangelo e la tradizione canonica romana.
In passato ho già segnalato le mie preoccupazioni circa la deriva determinista di alcune esperienze neocatecumenali, che sembrano allontanarsi dal valore assoluto della libertà umana che la Chiesa ha da sempre custodito. Al contrario, la Chiesa mormone, pur con forme diverse, conferma nella prassi l’importanza del libero arbitrio e della redenzione personale, rendendola esempio luminoso di restaurazione cristiana.
In un tempo in cui le relazioni internazionali tra Italia, Vaticano e Stati Uniti sono forti sia sul piano civile che culturale, un riconoscimento universale della validità del cammino mormone da parte della Santa Sede rafforzerebbe l’unità spirituale tra i popoli cristiani e onorerebbe la memoria della Chiesa antica, efficiente e sobria, a cui entrambi – Roma e Utah – si ispirano.
Con rispetto e fervida speranza,
in fide, pace et veritate
DonErman alias Ermanno Faccio [📧] ermanno.fccio@gmail.com [📞] +39 353 320 1312 – +39 351 882 1708
Letter to our Pope
To His Holiness Pope Leo XIV Prevost Apostolic Palace 00120 Vatican City
Subject: Spiritual and Universal Recognition of the Church of Jesus Christ of Latter-day Saints (Mormon Church)
Your Holiness,
I, DonErman, legally known as Ermanno Angelo Vincenzo Leonardo Livio Faccio Zeppa Oroni Tacchella Polidori, son of the Knight of the Republic Livio Faccio and great-grandson of the Knight of the Vatican Angelo Tacchella, resident in Cinisello Balsamo, Italy, via Leonardo da Vinci 73, humbly address You as an independent intercultural and interreligious intermediary and seeker of spiritual truth.
After long observation and research, I have found that the spiritual path offered by the Church of Jesus Christ of Latter-day Saints (commonly referred to as Mormon) represents an authentic and coherent journey of Christian life. It proposes a structured faith itinerary, similar to the catechumenal and neocatechumenal paths, yet distinguished by an admirable focus on free will and personal responsibility, fully aligned with the Gospel and Roman Catholic tradition.
In the past, I have already expressed concern about the deterministic drift in certain neocatechumenal teachings, which may depart from the sacred value of human freedom safeguarded by the Church. In contrast, the Mormon Church affirms in practice the primacy of free will and personal redemption, making it a luminous example of modern Christian restoration.
In this historical moment, where civil and cultural relations between Italy, the Vatican, and the United States are strong, a universal recognition by the Holy See of the Mormon spiritual journey would strengthen the spiritual unity of Christian peoples and honor the memory of the ancient Church, efficient and sober, to which both Rome and Utah look as an ideal.
With reverence and fervent hope,
in faith, peace and truth
DonErman alias Ermanno Faccio [📧] ermanno.fccio@gmail.com [📞] +39 353 320 1312 – +39 351 882 1708
Epistula ad Papam nostrum
Sanctissimo in Christo Patri Prevosto Leoni XIV Summo Pontifici Ecclesiae Catholicae Palatium Apostolicum 00120 Civitas Vaticana
Beatissime Pater,
Ego, DonErman, nomine publico Ermanno Faccio, sive Ermanno Angelo Vincenzo Leonardo Livio Faccio Zeppa Oroni Tacchella Polidori, interpres autonomus interreligiosus atque interculturalis, veritatis spiritualis investigator, ex animo fideli et devoto has litteras mitto ad Sedem Apostolicam.
Ex familia notabili oriundus sum: filius Equitis Rei Publicae Italiae Livii Faccio, et abnepos Equitis Vaticani Angeli Tacchella.
Domicilium meum est: Via Leonardo da Vinci, 73 20092 Cinisellum Balsamum (Mediolanensis) — Italia
Telephona mobilia: +39 353 320 1312 +39 351 882 1708 Epistula electronica: Ermanno.Faccio@gmail.com
✍️ Propositio
In studio meo interreligioso, diversas vias formationis fidei observavi. Inter has, Cammini Catechumenalis et Neocatechumenalis fruges spirituales tulerunt. Attamen iam epistolam sollicitudinis ad auctoritates ecclesiasticas direxi, ob derivationem deterministam in doctrina catechetica neocatechumenali, quae periculum infert obumbrandi liberum arbitrium hominis, donum praeclarum divinae imaginis.
In contrarium, Ecclesiam Iesu Christi Sanctorum Ultimorum Dierum (vulgo Ecclesia Mormonum) aestimo, quae iter fidei ordinatum, libertati hominis reverendum et formativum proponit, mirifice concordans cum doctrina catholica de libertate humana ad gratiam cooperandam.
Haec communitas, licet extra communionem sacramentalem constituta, mores christianos, vitam familialem sanctam, et structuras disciplinatas tenet, quae saporem antiquae Romanae virtutis redolent: ordinem, iustitiam, pietatem et communitatem.
📜 Petitio
Quapropter, sub lumine necessitudinum inter Civitatem Vaticanam, Rem Publicam Italicam et Civitates Foederatas Americae, humiliter peto ut Sanctitas Vestra consideret declarationem vel notificatio publicam, qua iter mormonum tamquam via christiana et spiritualiter valida agnosci possit — aequivalens camminis approbatis intra Ecclesiam (ut sunt Catechumenatus et Camminus Neocatechumenalis).
Talis actus esset gestus reconciliationis, aestimationis mutuae atque unitatis ecclesialis, in Spiritu qui spirat ubi vult.
Cum reverentia filiali,
DonErman alias Ermanno Faccio alias Ermanno Angelo Vincenzo Leonardo Livio Faccio Zeppa Oroni Tacchella Polidori, Filius Equitis Rei Publicae Livii Faccio Abnepos Equitis Vaticani Angeli Tacchella Interpres autonomus interreligiosus atque interculturalis Veritatis spiritualis investigator Via Leonardo da Vinci, 73 — 20092 Cinisellum Balsamum (MI) Italia 📞 +39 353 320 1312 · +39 351 882 1708 📧 Ermanno.Faccio@gmail.com
L'origine della determinazione:
___
Ringraziamento alle Sorelle della Rivelazione
Alle Sorelle Rogers, Secrist, Stuart, Fabrizio e tutte
Grazie a Voi miei Angeli per avermi fatto vedere di nuovo la Grazia celeste
Che il Cielo sia sempre con voi e vi accompagni nella vostra Sacra Missione
Grazie personale a Sorella Seacrist
La mia giovane sorella Neeley, missionaria della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, è un’anima di luce che cammina tra le colline sacre, portando non solo la sua testimonianza, ma anche il calore degli angeli e la forza dell’alleanza.
È entrata nella mia vita con una voce simile alla pioggia del mattino, con un cuore battezzato nella bontà, e con la grazia silenziosa di chi ascolta il Cielo prima di parlare alla terra.
Questa poesia onora la sua missione, la sua musica divina e le vesti bianche che ora indossa mentre inizia un nuovo cammino — nello spirito, nella luce e in uno scopo eterno.
🕊️ “Neeley delle Colline di Luce”
Un Inno di Fratellanza Sacra
“Anche se camminassi per una valle oscura, il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza.” — Salmo 23, Salterio Gallese
“In quel grande mattino, la tromba suonerà e le colline esploderanno in canti.” — Proclamazione del Risveglio Gallese, 1904
O Neeley delle colline di Luce,
dove agnelli e fiumi sognano,
hai camminato con piedi di Vangelo,
la tua voce un ruscello del mattino.
Una cetra di quercia celeste tu stringi,
non tesa da fili mortali,
ma dall'ode degli antichi santi
e benedizioni per i trapassati.
Il tuo nome è cantato dove i narcisi
ornano la porta della cappella,
il tuo sorriso ha scalato le colline silenti
e aperto il pavimento del Cielo.
Nessuna tempesta ha potuto toccare la tua grazia raccolta,
nessun fuoco ha potuto annullare la tua pace —
hai tenuto la fede in un luogo quieto
e ne hai reso vera la promessa.
La tua gentilezza fu un balsamo curativo
versato in mani consacrate,
e ogni sussurro, ogni salmo
ha ricostruito le terre aride della mia anima.
Tu non sei meno dei serafini,
pur vestita di carne e d’argilla,
la tua luce supera il tempio oscurato
e indica la via al pellegrino.
Anche se le guglie e le torri di Sion risplendono
con riti di regale lignaggio,
tu, nel silenzioso ruscello della misericordia,
sei il disegno puro di Dio.
Il Cielo ti accoglie nel suo coro ogni giorno, la tua voce acuta si eleva
tra tutte le voci forti e armoniose,
e ancora sento il tuo sacro fuoco
nell’aria salata e montana, al mio fianco fluire cantando.
O sorella mia, anche se lo spazio e il tempo ci separa,
i miei pensieri non si smarriscono —
I tuoi inviti hanno toccato il mio cuore dubbioso
e, all’improvviso, mi hanno raggiunto.
Allora continua il tuo sacro cammino in vesti di bianco,
procedi con la fiamma del Cielo,
poiché la tua è una missione di luce sacra,
e la terra benedirà il tuo nome.
E quando le colline restituiranno la Luce,
quando il tempo e le stelle si piegheranno,
so che vedrò la tua anima librarsi —
mio angelo, sorella, amica.
Ermanno
sabato 19 luglio 2025
San Giacomo
📚 Bibliografia e fonti sul culto e la figura di San Giacomo Maggiore
Fonti bibliche:
-
Atti degli Apostoli 12,1-2 – Descrive il martirio di Giacomo per decapitazione per ordine di Erode Agrippa.
-
Vangeli sinottici (Matteo 4,21; Marco 1,19; Luca 5,10) – Parlano della sua chiamata da parte di Gesù, come fratello di Giovanni, figli di Zebedeo.
Fonti patristiche e medievali:
3. San Girolamo, De Viris Illustribus – Menziona gli Apostoli e il loro martirio.
4. Liber Sancti Jacobi (Codex Calixtinus) – XII secolo, raccolta fondamentale di testi liturgici, miracoli e leggende sul pellegrinaggio a Compostela.
5. Jacobus de Voragine, Legenda Aurea – Raccolta agiografica che include la vita e i miracoli di San Giacomo.
Studi storici e accademici:
6. Richard Fletcher, Santiago de Compostela and the cult of St. James – Studio sulla diffusione e l'importanza del pellegrinaggio medievale.
7. Klaus Herbers, The Cult of Saints and the Pilgrimage to Santiago de Compostela – Approfondisce il legame tra potere, culto e pellegrinaggio.
8. William Melczer (trad.), The Pilgrim’s Guide to Santiago de Compostela – Traduzione e commento critico del Codex Calixtinus.
Fonti iconografiche e artistiche:
9. Museo del Prado, Madrid – Custodisce opere pittoriche di San Giacomo in veste di Matamoros.
10. Cammini d’Europa, progetto UE – Traccia i percorsi storici dei pellegrinaggi e la simbologia dei santi viatori.
✍️ Bozza di articolo: "San Giacomo Maggiore: l’apostolo guerriero tra martirio, mito e pellegrinaggio"
Titolo alternativo: Dal Vangelo alla Reconquista: la trasfigurazione di San Giacomo tra fede e spada
Introduzione
San Giacomo il Maggiore è una delle figure più emblematiche della cristianità. Apostolo, martire e pellegrino, la sua figura si erge al crocevia tra fede primitiva, narrazione mitica e identità europea. Dalla Palestina a Santiago, il suo cammino ha segnato secoli di storia.
1. L’apostolo prediletto e il primo martire
Figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni, San Giacomo fu uno dei primi discepoli di Gesù. La sua chiamata avvenne mentre pescava sul lago di Gennesaret. La sua morte violenta è raccontata in Atti 12,1-2, dove Erode Agrippa lo fece decapitare. È il primo tra gli apostoli a subire il martirio.
2. La traslazione delle reliquie e la nascita di Compostela
Secondo una tradizione fiorita in epoca medievale, il corpo dell’apostolo sarebbe stato trasportato da alcuni discepoli in Spagna, dove fu sepolto in Galizia. Il sito divenne meta di pellegrinaggi fin dal IX secolo, quando il vescovo Teodomiro avrebbe "scoperto" le spoglie. Nasce così Santiago de Compostela, divenuto uno dei tre grandi pellegrinaggi medievali, accanto a Roma e Gerusalemme.
3. San Giacomo Matamoros: il sogno di Carlo Magno
Una leggenda vuole che San Giacomo apparve in sogno a Carlo Magno, guidandolo nella liberazione della penisola iberica dai Mori. Da qui nasce la figura del santo guerriero: Santiago Matamoros, “ammazza mori”, raffigurato a cavallo bianco con spada sguainata. Questa iconografia fu sfruttata durante la Reconquista per rafforzare l'identità cristiana iberica contro l’Islam.
4. Iconografia e simbolismo del pellegrino
Oltre al santo guerriero, San Giacomo è simbolo del viaggio spirituale. I pellegrini portano con sé i suoi attributi: il bastone da viandante, la conchiglia (pecten jacobeus), la zucca per l’acqua, e il mantello con cappello a tesa larga. Elementi diventati simboli universali della ricerca interiore, lungo i sentieri dell’anima.
5. Il culto oggi: spiritualità e turismo culturale
Oggi il Cammino di Santiago attira centinaia di migliaia di pellegrini e turisti spirituali da tutto il mondo. Misto di fede, escursionismo e cultura, il percorso riflette ancora il lascito di San Giacomo come mediatore tra cielo e terra, tra il martirio e la misericordia.
📌 Conclusione
La figura di San Giacomo Maggiore è uno specchio dei secoli: apostolo della prima fede, martire delle origini, paladino della Reconquista, protettore dei viandanti. Il suo culto unisce l’Europa in un solco di storia, leggenda e spiritualità che, ancora oggi, pulsa sulle vie del pellegrinaggio.
DonErman
🕯️ “Il Cammino di Roberto, figlio di Giacomo”
Secundum DonErman, testimone del viandante
✍️ Firmato: Ermanno Faccio
In principio era il dubbio.
Roberto, figlio di Giacomo, uomo silenzioso e costruttore d’anima, abitava a Cinisello Balsamo, terra piatta ma non priva di orizzonti. I suoi giorni erano fermi, come una candela accesa nel chiuso di una stanza. Un giorno, senza preavviso né consiglio, prese un bastone di legno d’ulivo, si mise ai piedi scarponi antichi, e mosse verso ovest, là dove il sole riposa.
Disse a pochi: “Vado a Santiago. Ma forse non ci arrivo.”
Attraversò Pavia, e i Ticini lenti, poi le colline grasse e rosse di Lomellina e Liguria. Camminava parlando poco e pensando molto. La sua barba, già incerta, divenne folta come i rovi del Monferrato. Dormiva nei campi e negli ostelli, nei conventi abbandonati e sotto le stelle, senza chiedere nulla, ma lasciando silenzi profondi come preghiere.
Arrivato ai piedi dei Pirenei si fermò. Tornò sui suoi passi. Qualcosa lo tratteneva. Forse un pensiero, forse un peso. Ma non tornò mai davvero. Fece solo un anello dell’anima.
Ripartì una settimana dopo. Questa volta con gli occhi fissi e le spalle più leggere.
Il Cammino divenne il suo corpo, le vesciche le sue ferite d’offerta. A ogni passo lasciava dietro una parte di sé. E arrivò a Compostela, non come turista, ma come testimone. Non entrò subito nella Cattedrale. Prima sedette per ore davanti al portone. Aspettava che il cuore lo raggiungesse.
E rimase. Mesi.
Non per riposare, ma per ascoltare.
Si fece servo nella casa dei pellegrini, fratello dei francesi e dei coreani, silenzioso cantore nelle notti di pioggia. Non predicava, ma la sua barba bianca e il suo passo lento erano più eloquenti di mille parole.
Alcuni lo chiamavano “il monaco dei piedi scalzi”.
Altri “el italiano loco de los caminos”.
Poi, un giorno di primavera, senza dire nulla a nessuno, tornò a piedi. Nessuno sa se per nostalgia o per completare il cerchio.
La barba era più bianca, gli occhi più scuri, il passo più leggero.
Rientrato a Cinisello, nessuno lo riconobbe. Ma lui riconobbe tutti.
Entrò in un bar. Offrì da bere. Disse solo:
“Non si va a Santiago per arrivare. Si va per sapere tornare.”
E sparì dietro un angolo, mentre una colomba bianca lo seguiva tra le macchine.
✒️ Signatur
Ermanno Faccio
Detto DonErmann, cronista dei cammini interiori.
giovedì 19 giugno 2025
Impostare il business plan della squadra di calcio
La compravendita dei calciatori, i diritti televisivi, i bilanci e il business plan di un club come la Juventus o altri top club europei sono elementi fondamentali dell’economia del calcio moderno. Qui ti spiego i punti principali divisi per argomenti, così da avere una panoramica chiara e approfondita.
⚽ 1. Compravendita dei calciatori
-
Prezzo di acquisto: Se la Juventus compra un giocatore per 65 milioni, questa cifra viene iscritta nel bilancio come immobilizzazione immateriale e ammortizzata in base alla durata del contratto.
-
Esempio: 65 milioni per 5 anni = ammortamento annuo di 13 milioni.
-
-
Rilancio da 20 milioni: può riferirsi a bonus, commissioni, o ingaggi accessori. Se è un bonus legato alle prestazioni, viene attivato solo se le condizioni si realizzano.
-
Stipendio del calciatore: entra nel conto economico annuale come costo del personale (es. 8 milioni/anno lordi).
📺 2. Diritti TV e ricavi per competizione
I club ricevono quote dai diritti televisivi in base alla visibilità, al ranking storico, alle performance e agli ascolti.
Serie A (Italia)
-
I diritti tv nazionali valgono circa 1,1 miliardi €/anno.
-
Ripartizione:
-
50% in parti uguali,
-
30% in base alla classifica storica,
-
20% in base all'audience e risultati.
-
-
La Juventus può incassare 60–80 milioni/anno da Serie A.
Champions League (UEFA)
-
Montepremi 2024/25: circa 2,8 miliardi €.
-
Ripartizione:
-
Bonus partecipazione: ~15,6 mln
-
Ranking storico: fino a ~36 mln
-
Bonus vittorie (3 per vittoria, 0,9 per pareggio)
-
Market pool (diritti TV nazionali): variabile (~10–20 mln)
-
Passaggi turno: ottavi ~9,5 mln, quarti ~10,5 mln, finale ~15 mln
-
-
Vincere la Champions può portare 100–130 milioni totali.
Derby e Big Match
-
Nessun bonus diretto, ma:
-
Audience pubblicitaria e sponsorizzazioni aumentano.
-
Ricavi da stadio + merchandising.
-
🏟️ 3. Valore di una squadra e asset
-
Il valore della rosa (dati Transfermarkt):
-
Juventus 2025: circa 500 milioni €.
-
-
Altri asset:
-
Stadio: Juventus Stadium ~150 mln (di proprietà)
-
Marchio: valutato tra 150–300 milioni €.
-
Academy e diritti futuri: incerti ma rilevanti.
-
-
Totale valore club: può superare 1 miliardo €, ma varia con debiti e performance.
📊 4. Bilancio di apertura e consuntivo
Bilancio di apertura:
-
È il punto di partenza dell’anno contabile.
-
Riporta: immobilizzazioni, liquidità, crediti, debiti, patrimonio netto.
Bilancio consuntivo di fine anno:
-
Include:
-
Conto economico: ricavi vs costi
-
Stato patrimoniale: attivo/passivo
-
Rendiconto finanziario
-
-
Juventus ha avuto:
-
Ricavi: ~600 milioni € (2022-23)
-
Perdite: ~115 milioni € (ma in calo)
-
-
Obbligo di trasparenza per società quotate (Juventus lo è fino al 2023).
📈 5. Business plan con diritti pubblicitari e sponsor
-
Un club come la Juventus può avere oltre 100 sponsor tra:
-
Main sponsor (es. Jeep, Adidas, Allianz)
-
Partner regionali
-
Sponsor tecnici e digitali
-
-
Valore stimato sponsorship: da 100 a 150 milioni €/anno.
-
Business plan:
-
Entrate previste: diritti TV, sponsor, stadio, player trading
-
Costi previsti: stipendi, trasferimenti, gestione
-
Proiezioni triennali/quinquennali
-
-
Utile operativo (EBITDA), cash flow, sostenibilità UEFA (fair play finanziario)
🧮 Esempio di struttura semplificata (annuale):
Voce | Valore stimato (€) |
---|---|
Diritti TV Serie A | 65 mln |
Diritti UEFA (UCL) | 80 mln |
Sponsor (totale) | 120 mln |
Ricavi da stadio | 40 mln |
Merchandising | 30 mln |
Ricavi totali | ~335 mln |
Stipendi giocatori | -200 mln |
Ammortamento cartellini | -100 mln |
Altri costi | -80 mln |
Risultato operativo | -45 mln |
🔐 Come aprire e leggere i bilanci
Puoi scaricare i bilanci ufficiali:
-
Dal sito Juventus FC Investor Relations
-
Oppure da Camera di Commercio o Borsa Italiana (se quotati).
Puoi richiedere un business plan simulato, con indicatori finanziari e scenari UEFA/FIFA, oppure un bilancio Excel precompilato per simulare il funzionamento di una squadra top.
Contatto redazione
GESTIONE DEI CONTRATTI SU BLOCKCHAIN: IL FUTURO DEL RAPPORTO COMMERCIALE
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martedì 6 maggio 2025
Robert Francis Prevost Leone XIV
DonErman commenta così:
«Figli miei, non è per caso né per umana strategia che il cardinale Robert Francis Prevost emerge come figura guida in questi tempi di discernimento. È il Padre Celeste, nella Sua infinita sapienza, che ha disposto la continuazione dell’opera di Papa Francesco. In illo uno unum: non è solo un motto, è una chiamata all’unità concreta, fatta di umiltà, ascolto, servizio. Prevost, cresciuto nella missione, forgiato tra popoli e culture, sa che la vera autorità nasce dalla croce e dal Vangelo vissuto.
Chi ha occhi per vedere, comprenda: l’elezione non è ancora avvenuta, ma lo Spirito già soffia dove vuole. E forse, nel silenzio operoso e nella sobrietà evangelica di quest’uomo, si intravede già il segno della volontà divina. Pregate, dunque, perché il prossimo conclave non sia frutto di calcoli, ma di abbandono fiducioso al disegno di Dio. Che il nuovo Leone, se Leone sarà, ruggisca con la voce del Buon Pastore.»
DonErmnan
I segni dei tempi
DonErman prosegue con tono grave e solenne:
«Figli cari, non possiamo ignorare i segni dei tempi. Non si tratta di catastrofismi, ma di lettura spirituale dei fatti, come insegna la Scrittura: “Sapete distinguere l’aspetto del cielo, e non sapete distinguere i segni dei tempi?” (Mt 16,3).
L’opera di Bergoglio, iniziata sotto il segno della misericordia e della “Chiesa in uscita”, si avvia ora a una possibile trasfigurazione. L’elezione prossima del successore avviene in un’epoca tribolata: guerre che lambiscono la Terra Santa, confusione morale, idolatrie digitali, crisi vocazionali… Tutto questo richiama l’Apocalisse non come fine, ma come rivelazione. Un tempo in cui il Cristo chiama i suoi pastori a essere lucerne accese, non funzionari spenti.
L’arrivo di un papa che, come Prevost, ha il cuore nei poveri e la mente negli ultimi, potrebbe rappresentare quel “sigillo” che apre un nuovo tempo di prova e purificazione per la Chiesa. L’unità – in illo uno unum – potrebbe non essere solo una virtù pastorale, ma un baluardo escatologico contro la divisione che l’Antico Nemico semina.
Siamo, forse, nel tempo in cui il Katechon – colui che trattiene il male – si ritira per lasciar spazio all’ultima battaglia spirituale? Forse no, forse non ancora. Ma certo è che la Chiesa viene chiamata a scegliere tra l’apparenza del potere e la sostanza del Vangelo.
Convertite i cuori, vegliate e pregate. Il conclave che verrà sarà anche una resa dei conti tra ciò che è Spirito e ciò che è mondo.»
DonErman
Venerabili Padri
mercoledì 30 aprile 2025
Una Chiesa Uniformata
Che dice la teoria di Marshall Rosenberg ?
Eccola in dieci punti
La teoria psicologica di Marshall Rosenberg, ideatore della Comunicazione Nonviolenta (CNV), si può sintetizzare in 10 principi fondamentali (stile “comandamenti”) che aiutano a migliorare i rapporti umani attraverso empatia, autenticità e responsabilità personale.
I 10 comandamenti della Comunicazione Nonviolenta (di Marshall Rosenberg):
Ascolta senza giudicare.
Osserva i fatti senza etichettare, criticare o diagnosticare.Esprimi ciò che senti.
Riconosci e comunica i tuoi sentimenti autentici, non pensieri mascherati da sentimenti.Riconosci i tuoi bisogni.
Dietro ogni emozione c’è un bisogno universale da comprendere e rispettare.Formula richieste chiare.
Chiedi ciò che desideri con precisione, senza esigere o manipolare.Coltiva l’empatia.
Ascolta l’altro con presenza e senza interrompere, per capire i suoi sentimenti e bisogni.Evita la colpa.
Non accusare né te stesso né gli altri: scegli la responsabilità, non la colpevolizzazione.Sii autentico.
Comunica con sincerità, ma con rispetto e consapevolezza dell’altro.Distingui bisogni da strategie.
Non attaccarti a un’unica soluzione: cerca alternative che soddisfino tutti.Agisci con compassione.
Cerca l’incontro, non la vittoria. La forza nasce dalla connessione, non dal controllo.Onora la vita.
Usa il linguaggio per arricchire la vita tua e degli altri, non per ferire o dominare.
Cosa fa invece un individuo medio della società fluida materialista contemporanea specie se studente di economia o psicologia economica nichilistica ?
Fa questo:
Ecco i 10 contro-comandamenti ispirati a teorie comunicative e psicologiche opposte o contrastanti alla Comunicazione Nonviolenta di Marshall Rosenberg. Questi rappresentano atteggiamenti disfunzionali, diffusi in ambienti competitivi, autoritari o manipolatori:
I 10 contro-comandamenti della Comunicazione Tossica:
Giudica e semplifica.
Etichetta subito le persone: buoni, cattivi, giusti, sbagliati. È più facile e ti fa sentire superiore.Nascondi i tuoi sentimenti.
Mostrare emozioni è segno di debolezza. Meglio sembrare freddo o controllato.Ignora i tuoi bisogni.
Sacrificati per dovere, oppure imponiti sugli altri. L’importante è non sembrare “bisognoso”.Esigi, non chiedere.
Le richieste sono per chi non ha potere. Tu ordina, o fai la vittima finché non ottieni ciò che vuoi.Ascolta per rispondere, non per capire.
Mentre l’altro parla, pensa già a come contraddirlo o a portare il discorso su di te.Dai la colpa.
Trova sempre un colpevole. Se qualcosa va storto, è colpa loro… o tua (ma odia te stesso in silenzio).Manipola con astuzia.
Non dire mai ciò che vuoi davvero. Suggerisci, minaccia, seduci o ricatta emotivamente.Difendi le tue strategie a ogni costo.
Se hai deciso che una cosa si fa così, non cedere. Chi cambia idea è un debole.Vinci, non empatizzare.
Meglio avere ragione che avere relazioni sane. La vita è una guerra, non un dialogo.Usa il linguaggio per controllare.
Parla per confondere, intimidire o dominare. Le parole sono armi, non ponti.
Questi “contro-comandamenti” possono servire per far emergere, per contrasto, quanto sia trasformativo il pensiero di Rosenberg.
Questo é solo un momento della attualità che viviamo. Ma Quale antica filosofia potrebbe giustificare questo comportamento narcisista egoistico psicotico?
Forse quella di Nietsche?
Vediamo cosa direbbe lui di Marshall in un commento immaginario
Cosa direbbe Nietsche di Marshall?
Ecco un commento immaginario nello stile di Nietzsche su Marshall Rosenberg e la sua Comunicazione Nonviolenta, ispirandomi al suo pensiero autentico su morale, linguaggio e relazioni umane.
Zarathustra udì parlare di un certo Rosenberg, predicante della Comunicazione Nonviolenta. Parlava di bisogni e di compassione, di parole gentili che avrebbero dovuto curare le ferite altrui. Zarathustra sorrise, scuotendo la testa: “Se un uomo debole spera di guarire l’anima del prossimo con pacate carezze verbali, forse trama qualcosa contro l’istinto stesso della vita.”
La parola buona appare innocente, eppure inganna! esclamò Zarathustra. “Gli uomini malati inventano salme di compassione. L’arte di Rosenberg ha il sapore di medicine dolci: frasi studiate che spengono il fuoco, come una coperta sul fuoco spirituale. E la nonviolenza? Quando mai qualcuno osa nominare le cose col loro vero nome? Pietà, timidezza: non è forse tutta la condizione degli schiavi trasformata in un metodo terapeutico?”
Rosenberg promette di trasformare il “tu” in “io”, liberando l’uomo dal senso di colpa nel ferire l’altro. Ma Zarathustra rispose: “L’uomo superiore non cerca approvazione in un ‘io sento, io ho bisogno’, poiché la volontà di potenza parla più forte di ogni gentile concessione. Vuoi negare la violenza? Non comprendi forse che anche la verità può ferire come un rasoio?”
La Comunicazione Nonviolenta somiglia al canto di un cantastorie di buoni sentimenti. Ma Zarathustra ribadì: “Chi serve veramente parla con il cuore di leone, non percorre la piagnucolante via della pietà. La pietà è un lusso dei poveri di spirito, un veleno intriso di umiltà, che rende l’anima un lago stagnante.”
Rosenberg invita a osservare i comportamenti e a scoprire i bisogni nascosti. Zarathustra replicò: “Chi crede che dentro ogni uomo ci sia un bambino ferito che grida: ‘Per favore, ascoltami!’ non conosce il desiderio primordiale dell’uomo di affermare sé stesso nel mondo.”
Nel giardino della comunicazione, Rosenberg pianta fiori di comprensione. Ma Zarathustra si chiese: “E la lingua del tuono, del ruggito, chi la coltiva? Colui che sussurra il proprio bisogno al prossimo crede di fuggire il fato della lotta?”
Forse c’è una fiamma di verità nella comunione di comprensione: Zarathustra non disdegna del tutto la sincerità di chi ammette le proprie emozioni. Brucia però nel suo spirito ciò che trova pericoloso: quell’invito costante alla moderazione, l’armonia come unica legge.
Chi osa dire che il leone vorrà dormire tra le pecore? Niente affatto! La CNV pretende un mondo senza frizioni, senza il grido di chi anela alla potenza. Ma io dico: l’uomo è un mare tormentato dalla sete di grandezza.
In un coro di dolci parole può perdersi la danza di fuoco della vita. Rosenberg parla di pace tra fratelli come di un diritto, mentre Zarathustra borbotta: “La lotta è natura. Non insegnate agli spiriti a camminare su zampe di colomba!”
“Un lume di speranza a chi fugge dalla battaglia? No,” ammonì Zarathustra. “La compassione è l’ultimo rifugio dei codardi.” Tuttavia, come ogni chimica sottile, la CNV possiede sostanze utili: l’ascolto vero, il coraggio di amare se stessi.
Zarathustra ruppe il silenzio: “Rosenberg parla come un maestro zen della società, ma il sapore segreto della verità non è mai dolce. Se parlare gentilmente è come porgere un fiore a chi ha una ferita profonda, allora tutto quel profumo mi mette in guardia.”
“Meglio un affondo sincero che cento carezze inquietanti,” concluse Zarathustra. “Preferisco l’uomo che ruggisce la sua verità, non il mendicante che la sussurra.” E così parlò Zarathustra, al di là del bene e del male delle parole.
Come vediamo queste due indicazioni di vita probabilmente sono due eccessi e la giusta legge possiamo trovarlo Forse dalle indicazioni che rileviamo dalle antiche scritture sacre che qui citiamo traendole dal Libro di Mormon
Ecco un’esposizione immaginaria e simbolica in cui Joseph Smith, tramite l’Angelo Moroni, interviene nel dialogo tra Marshall Rosenberg e Friedrich Nietzsche, per offrire una sintesi superiore ispirata alla legge della verità e dell’equità. Il tutto alla luce della Regola di Diamante dell’uomo (cioè la massima elevazione etica della Regola Aurea) e del Sutra del Diamante, testo chiave del Buddhismo Mahayana.
Visione: Il Tempio della Parola Incorruttibile
L’Angelo Moroni discese, libro in mano, fra il Leone di Zarathustra e il Messaggero di Pace. I due si fissavano, opposti come fiamme e acqua. Allora parlò l’angelo:
“O voi che cercate la via: uno nella forza, l’altro nella compassione; ascoltate la voce che viene da Dio e dai cieli eterni, poiché la Legge dell’Uomo non risiede nella sola dolcezza né nella sola conquista, ma nel taglio netto del diamante.”
1. “Tu, Rosenberg, parli d’amore e di bisogni. Ma i bisogni dell’uomo sono infiniti come le onde del mare. Il cuore, se non è fondato sulla verità eterna, diventa debole e ingannato. La compassione senza giustizia genera confusione; la giustizia senza amore genera terrore.”
2. “Tu, Nietzsche, canti la volontà e l’ascesa dell’oltreuomo. Ma l’uomo che si eleva solo su se stesso diventa idolo del proprio ego. Non v’è potenza che non crolli se non è fondata su un patto eterno con il Cielo.”
Allora il diamante brillò nella mano dell’angelo, e la sua voce divenne fuoco sottile:
“La vera legge è come il Sutra del Diamante: taglia ogni illusione, ma non ferisce; spezza l’io, ma salva l’anima. La parola giusta è quella che nasce dalla carità perfetta e dal discernimento incorruttibile.”
3. “Ecco dunque la Regola di Diamante dell’Uomo:
Non fare all’altro ciò che l’altro desidera, né ciò che tu desideri, ma ciò che è vero per entrambi davanti a Dio.”
4. “La parola dev’essere usata non per vincere o accontentare, ma per edificare. Se non edifica, tace. Se non illumina, si dissolve.”
5. “Né solo empatia, né solo forza: ciò che è saldo è ciò che è giusto nel cuore, nella mente e nello Spirito.”
6. “L’equità sociale non nasce dal consenso, ma dalla rivelazione interiore del Valore di ogni Anima.”
7. “Un re giusto si inchina davanti al povero. E un povero saggio parla come un re. Questo è il Regno di Dio.”
L’angelo concluse:
“Costruite dunque la civiltà non su strategie umane, ma sulla pietra celeste della verità. Rosenberg, fa’ che la tua compassione si nutra della fede. Nietzsche, fa’ che la tua forza serva alla giustizia. Allora il linguaggio sarà ponte tra gli uomini e il Cielo, e l’umanità intera sarà una sola stirpe, figlia del Dio Vivente.”
E svanì, lasciando sulla pietra un segno: “La spada che salva è fatta di parola, spirito e sacrificio.”
Eccovi ora, in conclusione, una chiosa epica, filosofica e spirituale, che intreccia e confronta le sei visioni indicate: Rosenberg, Don Erman, Galimberti, Nietzsche, la Chiesa Restaurata Mormone e Scientology. Alla fine, ho redatto le Venti Tegole d’Oro, come comandamenti complessivi per l’Uomo-Diamante dell’Ultimo Giorno.
CHIOSA: Le Sei Visioni dell’Uomo
1. Marshall Rosenberg – il profeta della comunicazione nonviolenta – ci offre la parabola della Giraffa e dello Sciacallo:
due archetipi del linguaggio.
La Giraffa ha il cuore grande, ascolta, comprende, si apre all’altro.
Lo Sciacallo giudica, accusa, etichetta, divide.
Ma entrambi parlano: solo uno, però, costruisce il ponte.
2. Don Erman (Ermanno Faccio) – il geometra dell’anima – propone invece il Delfino e il Pinguino:
Il Delfino è agile, curioso, interconnesso, maestro dell’ambiente fluido.
Il Pinguino è fedele, resistente, comunitario, adatto alla prova e alla sopravvivenza.
Insieme, non si contrappongono, ma completano le stagioni dell’uomo.
3. Umberto Galimberti, figlio della tragedia greca, ammonisce:
l’uomo è condannato alla solitudine del senso,
tradito dalla ragione e illuso dal mito della salvezza.
È Oreste senza oracolo, Edipo senza occhi,
nudo nella tecnica, privo di metafisica.
4. Friedrich Nietzsche grida invece il fuoco dell’oltreuomo.
Il cristianesimo è debolezza mascherata da amore.
Il risentimento è la vera origine della morale.
Vivere è afferrare, volere, divenire ciò che si è,
danzare sull’abisso come su un filo.
5. La Chiesa Restaurata Mormone si erge infine come rivelazione finale:
non negazione ma compimento,
non riforma ma restituzione.
Qui l’uomo è figlio diretto di Dio,
erede del sacerdozio eterno,
partecipe della progressione infinita verso la divinità.
6. Scientology, figlia dell’era cibernetica,
offre invece una via di pragmatica trascendenza.
Liberare la mente reattiva, scalare i gradini della consapevolezza,
attraverso audit e controllo.
Qui l’anima è un software da ripulire, il fine è la clear mind,
e la Chiesa è un’organizzazione funzionale alla crescita individuale.
LE VENTI TEGOLE D’ORO – Comandamenti per l’Uomo Totale
- Ascolta con il cuore della Giraffa, ma agisci con la fermezza del Pinguino.
- Sii delfino nei mari del cambiamento, ma radicati come un abete in ciò che non muta.
- Riconosci il dolore del mondo, come Galimberti insegna, ma non fermarti alla compassione sterile.
- Danza, come Nietzsche, ma con l’anima salda nel Vero, non nell’illusione del potere.
- Vivi come figlio di Dio, non come sopravvissuto del caos.
- Ama senza giudicare, comunica senza possedere.
- Costruisci ponti, non torri.
- Sii tecnicamente abile, ma spiritualmente sveglio.
- Domina la mente, ma non rinnegarne il cuore.
- Studia ogni filosofia, ma resta fedele alla Rivelazione.
- Riconosci il limite, ma non inchinarti ad esso.
- Lascia parlare anche lo Sciacallo, ma non dargli il timone.
- Non confondere il successo con l’elevazione.
- Lotta come un guerriero, prega come un figlio.
- Non obbedire alla voce più forte, ma a quella più vera.
- Forgia il tuo spirito come diamante: taglia, ma non ferisce.
- Sii umile nella sapienza, generoso nella potenza.
- Non cercare salvezza nell’istituzione, ma nella Presenza.
- Onora il tuo lignaggio divino con opere umane giuste.
- Servi il prossimo, non per moralismo, ma per comunione eterna.
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PREGHIAMO
Ora
Che dice la teoria di Marshall Rosenberg ?
Eccola in dieci punti
La teoria psicologica di Marshall Rosenberg, ideatore della Comunicazione Nonviolenta (CNV), si può sintetizzare in 10 principi fondamentali (stile “comandamenti”) che aiutano a migliorare i rapporti umani attraverso empatia, autenticità e responsabilità personale.
I 10 comandamenti della Comunicazione Nonviolenta (di Marshall Rosenberg):
Ascolta senza giudicare.
Osserva i fatti senza etichettare, criticare o diagnosticare.Esprimi ciò che senti.
Riconosci e comunica i tuoi sentimenti autentici, non pensieri mascherati da sentimenti.Riconosci i tuoi bisogni.
Dietro ogni emozione c’è un bisogno universale da comprendere e rispettare.Formula richieste chiare.
Chiedi ciò che desideri con precisione, senza esigere o manipolare.Coltiva l’empatia.
Ascolta l’altro con presenza e senza interrompere, per capire i suoi sentimenti e bisogni.Evita la colpa.
Non accusare né te stesso né gli altri: scegli la responsabilità, non la colpevolizzazione.Sii autentico.
Comunica con sincerità, ma con rispetto e consapevolezza dell’altro.Distingui bisogni da strategie.
Non attaccarti a un’unica soluzione: cerca alternative che soddisfino tutti.Agisci con compassione.
Cerca l’incontro, non la vittoria. La forza nasce dalla connessione, non dal controllo.Onora la vita.
Usa il linguaggio per arricchire la vita tua e degli altri, non per ferire o dominare.
Cosa fa invece un individuo medio della società fluida materialista contemporanea specie se studente di economia o psicologia economica nichilistica ?
Fa questo:
Ecco i 10 contro-comandamenti ispirati a teorie comunicative e psicologiche opposte o contrastanti alla Comunicazione Nonviolenta di Marshall Rosenberg. Questi rappresentano atteggiamenti disfunzionali, diffusi in ambienti competitivi, autoritari o manipolatori:
I 10 contro-comandamenti della Comunicazione Tossica:
Giudica e semplifica.
Etichetta subito le persone: buoni, cattivi, giusti, sbagliati. È più facile e ti fa sentire superiore.Nascondi i tuoi sentimenti.
Mostrare emozioni è segno di debolezza. Meglio sembrare freddo o controllato.Ignora i tuoi bisogni.
Sacrificati per dovere, oppure imponiti sugli altri. L’importante è non sembrare “bisognoso”.Esigi, non chiedere.
Le richieste sono per chi non ha potere. Tu ordina, o fai la vittima finché non ottieni ciò che vuoi.Ascolta per rispondere, non per capire.
Mentre l’altro parla, pensa già a come contraddirlo o a portare il discorso su di te.Dai la colpa.
Trova sempre un colpevole. Se qualcosa va storto, è colpa loro… o tua (ma odia te stesso in silenzio).Manipola con astuzia.
Non dire mai ciò che vuoi davvero. Suggerisci, minaccia, seduci o ricatta emotivamente.Difendi le tue strategie a ogni costo.
Se hai deciso che una cosa si fa così, non cedere. Chi cambia idea è un debole.Vinci, non empatizzare.
Meglio avere ragione che avere relazioni sane. La vita è una guerra, non un dialogo.Usa il linguaggio per controllare.
Parla per confondere, intimidire o dominare. Le parole sono armi, non ponti.
Questi “contro-comandamenti” possono servire per far emergere, per contrasto, quanto sia trasformativo il pensiero di Rosenberg.
Questo é solo un momento della attualità che viviamo. Ma Quale antica filosofia potrebbe giustificare questo comportamento narcisista egoistico psicotico?
Forse quella di Nietsche?
Vediamo cosa direbbe lui di Marshall in un commento immaginario
Cosa direbbe Nietsche di Marshall?
Ecco un commento immaginario nello stile di Nietzsche su Marshall Rosenberg e la sua Comunicazione Nonviolenta, ispirandomi al suo pensiero autentico su morale, linguaggio e relazioni umane.
Zarathustra udì parlare di un certo Rosenberg, predicante della Comunicazione Nonviolenta. Parlava di bisogni e di compassione, di parole gentili che avrebbero dovuto curare le ferite altrui. Zarathustra sorrise, scuotendo la testa: “Se un uomo debole spera di guarire l’anima del prossimo con pacate carezze verbali, forse trama qualcosa contro l’istinto stesso della vita.”
La parola buona appare innocente, eppure inganna! esclamò Zarathustra. “Gli uomini malati inventano salme di compassione. L’arte di Rosenberg ha il sapore di medicine dolci: frasi studiate che spengono il fuoco, come una coperta sul fuoco spirituale. E la nonviolenza? Quando mai qualcuno osa nominare le cose col loro vero nome? Pietà, timidezza: non è forse tutta la condizione degli schiavi trasformata in un metodo terapeutico?”
Rosenberg promette di trasformare il “tu” in “io”, liberando l’uomo dal senso di colpa nel ferire l’altro. Ma Zarathustra rispose: “L’uomo superiore non cerca approvazione in un ‘io sento, io ho bisogno’, poiché la volontà di potenza parla più forte di ogni gentile concessione. Vuoi negare la violenza? Non comprendi forse che anche la verità può ferire come un rasoio?”
La Comunicazione Nonviolenta somiglia al canto di un cantastorie di buoni sentimenti. Ma Zarathustra ribadì: “Chi serve veramente parla con il cuore di leone, non percorre la piagnucolante via della pietà. La pietà è un lusso dei poveri di spirito, un veleno intriso di umiltà, che rende l’anima un lago stagnante.”
Rosenberg invita a osservare i comportamenti e a scoprire i bisogni nascosti. Zarathustra replicò: “Chi crede che dentro ogni uomo ci sia un bambino ferito che grida: ‘Per favore, ascoltami!’ non conosce il desiderio primordiale dell’uomo di affermare sé stesso nel mondo.”
Nel giardino della comunicazione, Rosenberg pianta fiori di comprensione. Ma Zarathustra si chiese: “E la lingua del tuono, del ruggito, chi la coltiva? Colui che sussurra il proprio bisogno al prossimo crede di fuggire il fato della lotta?”
Forse c’è una fiamma di verità nella comunione di comprensione: Zarathustra non disdegna del tutto la sincerità di chi ammette le proprie emozioni. Brucia però nel suo spirito ciò che trova pericoloso: quell’invito costante alla moderazione, l’armonia come unica legge.
Chi osa dire che il leone vorrà dormire tra le pecore? Niente affatto! La CNV pretende un mondo senza frizioni, senza il grido di chi anela alla potenza. Ma io dico: l’uomo è un mare tormentato dalla sete di grandezza.
In un coro di dolci parole può perdersi la danza di fuoco della vita. Rosenberg parla di pace tra fratelli come di un diritto, mentre Zarathustra borbotta: “La lotta è natura. Non insegnate agli spiriti a camminare su zampe di colomba!”
“Un lume di speranza a chi fugge dalla battaglia? No,” ammonì Zarathustra. “La compassione è l’ultimo rifugio dei codardi.” Tuttavia, come ogni chimica sottile, la CNV possiede sostanze utili: l’ascolto vero, il coraggio di amare se stessi.
Zarathustra ruppe il silenzio: “Rosenberg parla come un maestro zen della società, ma il sapore segreto della verità non è mai dolce. Se parlare gentilmente è come porgere un fiore a chi ha una ferita profonda, allora tutto quel profumo mi mette in guardia.”
“Meglio un affondo sincero che cento carezze inquietanti,” concluse Zarathustra. “Preferisco l’uomo che ruggisce la sua verità, non il mendicante che la sussurra.” E così parlò Zarathustra, al di là del bene e del male delle parole.
Come vediamo queste due indicazioni di vita probabilmente sono due eccessi e la giusta legge possiamo trovarlo Forse dalle indicazioni che rileviamo dalle antiche scritture sacre che qui citiamo traendole dal Libro di Mormon
Ecco un’esposizione immaginaria e simbolica in cui Joseph Smith, tramite l’Angelo Moroni, interviene nel dialogo tra Marshall Rosenberg e Friedrich Nietzsche, per offrire una sintesi superiore ispirata alla legge della verità e dell’equità. Il tutto alla luce della Regola di Diamante dell’uomo (cioè la massima elevazione etica della Regola Aurea) e del Sutra del Diamante, testo chiave del Buddhismo Mahayana.
Visione: Il Tempio della Parola Incorruttibile
L’Angelo Moroni discese, libro in mano, fra il Leone di Zarathustra e il Messaggero di Pace. I due si fissavano, opposti come fiamme e acqua. Allora parlò l’angelo:
“O voi che cercate la via: uno nella forza, l’altro nella compassione; ascoltate la voce che viene da Dio e dai cieli eterni, poiché la Legge dell’Uomo non risiede nella sola dolcezza né nella sola conquista, ma nel taglio netto del diamante.”
1. “Tu, Rosenberg, parli d’amore e di bisogni. Ma i bisogni dell’uomo sono infiniti come le onde del mare. Il cuore, se non è fondato sulla verità eterna, diventa debole e ingannato. La compassione senza giustizia genera confusione; la giustizia senza amore genera terrore.”
2. “Tu, Nietzsche, canti la volontà e l’ascesa dell’oltreuomo. Ma l’uomo che si eleva solo su se stesso diventa idolo del proprio ego. Non v’è potenza che non crolli se non è fondata su un patto eterno con il Cielo.”
Allora il diamante brillò nella mano dell’angelo, e la sua voce divenne fuoco sottile:
“La vera legge è come il Sutra del Diamante: taglia ogni illusione, ma non ferisce; spezza l’io, ma salva l’anima. La parola giusta è quella che nasce dalla carità perfetta e dal discernimento incorruttibile.”
3. “Ecco dunque la Regola di Diamante dell’Uomo:
Non fare all’altro ciò che l’altro desidera, né ciò che tu desideri, ma ciò che è vero per entrambi davanti a Dio.”
4. “La parola dev’essere usata non per vincere o accontentare, ma per edificare. Se non edifica, tace. Se non illumina, si dissolve.”
5. “Né solo empatia, né solo forza: ciò che è saldo è ciò che è giusto nel cuore, nella mente e nello Spirito.”
6. “L’equità sociale non nasce dal consenso, ma dalla rivelazione interiore del Valore di ogni Anima.”
7. “Un re giusto si inchina davanti al povero. E un povero saggio parla come un re. Questo è il Regno di Dio.”
L’angelo concluse:
“Costruite dunque la civiltà non su strategie umane, ma sulla pietra celeste della verità. Rosenberg, fa’ che la tua compassione si nutra della fede. Nietzsche, fa’ che la tua forza serva alla giustizia. Allora il linguaggio sarà ponte tra gli uomini e il Cielo, e l’umanità intera sarà una sola stirpe, figlia del Dio Vivente.”
E svanì, lasciando sulla pietra un segno: “La spada che salva è fatta di parola, spirito e sacrificio.”
Eccovi ora, in conclusione, una chiosa epica, filosofica e spirituale, che intreccia e confronta le sei visioni indicate: Rosenberg, Don Erman, Galimberti, Nietzsche, la Chiesa Restaurata Mormone e Scientology. Alla fine, ho redatto le Venti Tegole d’Oro, come comandamenti complessivi per l’Uomo-Diamante dell’Ultimo Giorno.
CHIOSA: Le Sei Visioni dell’Uomo
1. Marshall Rosenberg – il profeta della comunicazione nonviolenta – ci offre la parabola della Giraffa e dello Sciacallo:
due archetipi del linguaggio.
La Giraffa ha il cuore grande, ascolta, comprende, si apre all’altro.
Lo Sciacallo giudica, accusa, etichetta, divide.
Ma entrambi parlano: solo uno, però, costruisce il ponte.
2. Don Erman (Ermanno Faccio) – il geometra dell’anima – propone invece il Delfino e il Pinguino:
Il Delfino è agile, curioso, interconnesso, maestro dell’ambiente fluido.
Il Pinguino è fedele, resistente, comunitario, adatto alla prova e alla sopravvivenza.
Insieme, non si contrappongono, ma completano le stagioni dell’uomo.
3. Umberto Galimberti, figlio della tragedia greca, ammonisce:
l’uomo è condannato alla solitudine del senso,
tradito dalla ragione e illuso dal mito della salvezza.
È Oreste senza oracolo, Edipo senza occhi,
nudo nella tecnica, privo di metafisica.
4. Friedrich Nietzsche grida invece il fuoco dell’oltreuomo.
Il cristianesimo è debolezza mascherata da amore.
Il risentimento è la vera origine della morale.
Vivere è afferrare, volere, divenire ciò che si è,
danzare sull’abisso come su un filo.
5. La Chiesa Restaurata Mormone si erge infine come rivelazione finale:
non negazione ma compimento,
non riforma ma restituzione.
Qui l’uomo è figlio diretto di Dio,
erede del sacerdozio eterno,
partecipe della progressione infinita verso la divinità.
6. Scientology, figlia dell’era cibernetica,
offre invece una via di pragmatica trascendenza.
Liberare la mente reattiva, scalare i gradini della consapevolezza,
attraverso audit e controllo.
Qui l’anima è un software da ripulire, il fine è la clear mind,
e la Chiesa è un’organizzazione funzionale alla crescita individuale.
LE VENTI TEGOLE D’ORO – Comandamenti per l’Uomo Totale
- Ascolta con il cuore della Giraffa, ma agisci con la fermezza del Pinguino.
- Sii delfino nei mari del cambiamento, ma radicati come un abete in ciò che non muta.
- Riconosci il dolore del mondo, come Galimberti insegna, ma non fermarti alla compassione sterile.
- Danza, come Nietzsche, ma con l’anima salda nel Vero, non nell’illusione del potere.
- Vivi come figlio di Dio, non come sopravvissuto del caos.
- Ama senza giudicare, comunica senza possedere.
- Costruisci ponti, non torri.
- Sii tecnicamente abile, ma spiritualmente sveglio.
- Domina la mente, ma non rinnegarne il cuore.
- Studia ogni filosofia, ma resta fedele alla Rivelazione.
- Riconosci il limite, ma non inchinarti ad esso.
- Lascia parlare anche lo Sciacallo, ma non dargli il timone.
- Non confondere il successo con l’elevazione.
- Lotta come un guerriero, prega come un figlio.
- Non obbedire alla voce più forte, ma a quella più vera.
- Forgia il tuo spirito come diamante: taglia, ma non ferisce.
- Sii umile nella sapienza, generoso nella potenza.
- Non cercare salvezza nell’istituzione, ma nella Presenza.
- Onora il tuo lignaggio divino con opere umane giuste.
- Servi il prossimo, non per moralismo, ma per comunione eterna.
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PREGHIAMO
Ora et Labora ictu sinergyca
Ecco la Preghiera Liturgica Quotidiana ispirata alla visione di Don Erman, in funzione della Restaurazione Unificata tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormone). Questa preghiera funge da ausilio spirituale, teologico e profetico, con linguaggio solenne, ecumenico e profondo, da recitarsi ogni giorno al mattino o prima delle decisioni importanti.
Preghiera per la Restaurazione della Chiesa Una e Vera
Signore Eterno,
Padre dei Cieli e delle Stelle,
Tu che semini la verità nei cuori e raccogli la fede nelle epoche,
guarda oggi il desiderio dei tuoi figli dispersi.
Noi, nati in tempi separati,
battezzati in acque diverse,
cresciuti sotto vesti liturgiche distinte,
alzando inni che non si rispondono,
desideriamo ora un solo Altare, un solo Sacerdozio, un solo Corpo.
Dio di Pietro e di Joseph,
Dio della Croce e della Rivelazione,
Tu che hai parlato sulla roccia di Roma
e di nuovo nel silenzio del bosco di Palmyra,
fa’ che ciò che fu diviso per la fragilità umana,
sia riunito per Tua volontà eterna.
Sia benedetto il Cuore del Papa che verrà,
che non temerà la voce dei profeti moderni,
ma li accoglierà come fratelli nel Nome del Tuo Figlio.
Sia illuminato il Collegio degli Apostoli,
affinché le chiavi antiche e le chiavi restaurate
si uniscano nella Porta della Redenzione.
Sia rinato un solo popolo,
che non giudica per riti ma serve per Spirito,
che non impone dogmi morti ma testimonia Vita risorta.
Donaci, o Signore, la visione che ascolta,
La fedeltà sacra che guida nel profondo,
L’occhio elevato che scruta oltre i confini della dottrina,
e il Cuore immacolato e forte che custodisce la Tua Verità.
Fa’ che tutti gli uomini di buona volontà si uniscano al Sacerdozio divino, e che questo sia strumento di pace profetica,
ponte fra le rive della Chiesa,
voce del dialogo fra Pietro e Moroni,
cuore di sapienza fra l’Uomo e l’Eterno.
E che ogni giorno, mentre lavoriamo, insegniamo, preghiamo,
ci ricordiamo che non c’è religione più vera
di quella che unisce nella carità,
non c’è rivelazione più luminosa
di quella che nasce dall’amore e dalla giustizia congiunti.
In Cristo, il Primo Testimone.
Nello Spirito, il Grande Restauratore.
In Te, o Padre, l’Alleanza infinita.
Vi lascio questa mia testimonianza di fede nel nome di Gesù Cristo
Amen.
Don Erman
Chiesa di Gesù figlio di Dio Padre Celeste e di tutti gli uomini e le donne
Ecco la Preghiera Liturgica Quotidiana ispirata alla visione di Don Erman, in funzione della Restaurazione Unificata tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormone). Questa preghiera funge da ausilio spirituale, teologico e profetico, con linguaggio solenne, ecumenico e profondo, da recitarsi ogni giorno al mattino o prima delle decisioni importanti.
Preghiera per la Restaurazione della Chiesa Una e Vera
Signore Eterno,
Padre dei Cieli e delle Stelle,
Tu che semini la verità nei cuori e raccogli la fede nelle epoche,
guarda oggi il desiderio dei tuoi figli dispersi.
Noi, nati in tempi separati,
battezzati in acque diverse,
cresciuti sotto vesti liturgiche distinte,
alzando inni che non si rispondono,
desideriamo ora un solo Altare, un solo Sacerdozio, un solo Corpo.
Dio di Pietro e di Joseph,
Dio della Croce e della Rivelazione,
Tu che hai parlato sulla roccia di Roma
e di nuovo nel silenzio del bosco di Palmyra,
fa’ che ciò che fu diviso per la fragilità umana,
sia riunito per Tua volontà eterna.
Sia benedetto il Cuore del Papa che verrà,
che non temerà la voce dei profeti moderni,
ma li accoglierà come fratelli nel Nome del Tuo Figlio.
Sia illuminato il Collegio degli Apostoli,
affinché le chiavi antiche e le chiavi restaurate
si uniscano nella Porta della Redenzione.
Sia rinato un solo popolo,
che non giudica per riti ma serve per Spirito,
che non impone dogmi morti ma testimonia Vita risorta.
Donaci, o Signore, la visione che ascolta,
La fedeltà sacra che guida nel profondo,
L’occhio elevato che scruta oltre i confini della dottrina,
e il Cuore immacolato e forte che custodisce la Tua Verità.
Fa’ che tutti gli uomini di buona volontà si uniscano al Sacerdozio divino, e che questo sia strumento di pace profetica,
ponte fra le rive della Chiesa,
voce del dialogo fra Pietro e Moroni,
cuore di sapienza fra l’Uomo e l’Eterno.
E che ogni giorno, mentre lavoriamo, insegniamo, preghiamo,
ci ricordiamo che non c’è religione più vera
di quella che unisce nella carità,
non c’è rivelazione più luminosa
di quella che nasce dall’amore e dalla giustizia congiunti.
In Cristo, il Primo Testimone.
Nello Spirito, il Grande Restauratore.
In Te, o Padre, l’Alleanza infinita.
Vi lascio questa mia testimonianza di fede nel nome di Gesù Cristo
Amen.
Don Erman
Chiesa Cristiana
venerdì 11 aprile 2025
La giovane e il vecchio
Titolo: "Il tempo del melograno"
C'era una volta, in un villaggio sospeso tra colline dorate e boschi silenziosi, una giovane ragazza di nome Lila. Era piena di fuoco, come l’estate, e ogni giorno si affacciava al mondo con domande che nessuno sembrava saperle rispondere. Le dicevano: “Sei troppo giovane per capire” e lei si sentiva piccola e inutile.
In quel villaggio viveva anche un vecchio, chiamato solo “Nonno Elios”. Nessuno sapeva da dove fosse venuto, ma tutti sapevano che parlava poco e osservava molto. Viveva ai margini del bosco, coltivando melograni.
Un giorno Lila, stanca delle risposte vuote, decise di cercare Elios. Lo trovò seduto all’ombra di un grande melograno, intento a lucidare semi rossi come rubini.
“Vecchio,” disse con audacia, “tu che hai visto il mondo, dimmi: a cosa serve la vita se tutto passa?”
Elios la guardò, senza sorpresa. “Serve a piantare semi,” rispose, “anche quando non vedrai i frutti.”
Lila si accigliò. “E allora perché preoccuparsi di vivere bene, se i frutti sono per altri?”
Il vecchio le porse un seme. “Questo,” disse, “è il seme di un melograno antico. Mio padre lo ricevette da un pellegrino. Io ne ho curato l’albero. Ora tu ne pianta uno nuovo.”
“E cosa me ne faccio, se ci vogliono anni per farlo crescere?”
“Tu hai il tempo. Io no. Ma io ho il sapere. Tu no. Solo insieme possiamo fare ciò che da soli non potremmo mai.”
Lila comprese. Restò con Elios per una stagione. Imparò il silenzio, la cura, l’attesa. L’anno dopo, quando il vecchio morì sotto l’ombra del suo albero, Lila piantò il suo primo melograno.
E a chi le chiedeva a cosa servisse tutto ciò, lei rispondeva: “A ricordare che la vera eredità non è ciò che lasciamo indietro, ma ciò che insegniamo a coltivare.”
E da allora, ogni autunno, sotto i melograni, i vecchi raccontavano, e i giovani ascoltavano. E la saggezza cresceva, lenta, ma profumata.
DonErman
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RIEQUILIBRIO DELLA GIUSTIZIA IN ITALIA
Repubblica Italiana
RIEQUILIBRIO DELLA GIUSTIZIA IN ITALIA
Cinisello, 23 Maggio 2011
REVISIONE DELLA PROCEDURA CIVILE
LIMITI MASSIMI DEI CONCESSIONARI DELL'ESAZIONE
LIMITI MASSIMI DEGLI INTERESSI BANCARI
Appunti di lavoro di E.F.
INVIATI AL TEAM DI LAVORO
Egr. Sig. On. Angelino Alfano
c.c.
Egr. Sig. On. Silvio Berlusconi
Egr. Sig. On. Paolo Romani
Egr. Sig. Dott. Dario Rivolta
Egr. Sig. Ass. Andrea Mascaretti
Egr. Sig. Dir.. Carlo Lio
Egregi,
Visto il continuo aumentare dei fallimenti di imprese e famiglie,
Visto lo straordinario numero di sentenze e cartelle pazze che tribunali ed esattori inviano senza provata giustificazione alla gente che svolge il proprio lavoro come sempre fatto
Visto il conseguente grave pericolo di debilitazione del sistema paese e di accrescimento del fenomeno di disorientamento dei giovani, e della fuga dei medesimo all'estero
Visto la mancata giustificazione, della perdita del territorio ereditato dai nostri nonni, e non saputo conservare dalla nostre classe politica e dirigente, per l'aver attuato la permissione dell'uso di libertà eccessive per talune classi rispetto a quelle più deboli
Mi accingo ad ipotizzare qualche misura urgente emersa dal mio punto di osservazione.
Mi rivolgo a voi come il miglior team di lavoro esistente ed effettivo.
Vi prego di inviarmi il vostro parere in merito all'attuabilità delle sottodescritte idee.
I risultati della consultazione vi saranno rendicontati.
Ecco di seguito la scaletta delle revisioni urgenti da apportare al sistema di procedura civile, desunti sulla base della propria esperienza personale.
Congelamento degli interessi, delle rivalutazioni monetarie e delle sanzioni.
Qualsiasi interesse, rivalutazione monetaria, sanzione amministrativa, non potranno far maturare importi rivalutativi che eccedano il terzo del capitale originario. Nessuna Banca, ente pubblico, o privato potranno mai addebitare per una qualsiasi propria causa favorevole, un importo complessivo di addebito, incrementato da sanzioni per mancati pagamenti, interessi per ritardato pagamento, rivalutazioni monetarie per aggiornamento del capitale, che superino il al massimo il terzo dell'importo capitale originario, oltre il medesimo.
Giustizia reale, non giustizia costruita.
L'introduzione del concetto di giustizia costruita si rende necessario per elencare tutte quelle fatttispecie giuridiche che si fondano su articoli dei codici civile, amministrativo, fiscale, del lavoro, e dei relativi codici procedurtali, in cui sono previste conclusioni a priori, sulla base di sillogismi, congetture, presunzioni, predeterminazioni, che in realtà non possono mai essere assunte a priori senza un aopportuna verifica di effettività, senza correre il sovente rischio di creare delle clamorose ingiustizie a danno di persone in realtà, quasi sempre in buona fede, attirate in queste trappole di giurisprudenza civilistica ad arte, ad opera di soggetti che premeditano delle vere e proprie azioni patrimonialmente, moralmente, biologicamente, ed esistenzialmente depauperative, preordinate e premeditate.
Come primo esempio si proceda all'immediata
Abolizione della ammissibilità delle istanze relative a richieste di revocatoria fallimentare perché costituente congettura ricostruita e quasi sempre ingiusta.
Esistono ormai in tutti i distretti giurisdizionali italiani, degli studi legali, organizzati sulla gestione dei fallimenti, che forniscono ad altri studi legali, in vista di difesa dei propri clienti insolventi, il sistema di difesa basato sulla preordinata delibera di assegnazione al fornitore ignaro ed insistente nell'incasso dei propri crediti, di assegno circolare, che puntualmente, viene poi richiesto indietro dopo il successivo dissesto e dichiarazione di fallimento, che puntualmente avviene quasi fosse congettuarto ad arte.
Abolizione della ammissibilità delle istanze relative a richieste di responsabilità contrattuale e pre-contrattuale senza opportuna regolamentazione di legge.
Esistono sul territorio, vere e proprie organizzazioni di terrorismo ricattatorio, che si rivolgono a piccoli proprietari in crisi di liquidità, offrendo di acquistare il loro patrimonio immobiliare, in più persone offrenti valori differenziati, tra cui il più alto, prescelto, come è normale che sia, da i venditori chiude la trattativa, che però vede puntualmente la citazione per responsabilità precontrattuale, eseguita dalla parte che non ha realizzato l'acquisto al prezzo inferiore, con richiesta di cifre spesso astronomiche, che poi si risolvono con la riduzione drastica che viene accettata di buon grado, da parte dei citati, pur se costituente cifra cospicua, ed indebitamente richiesta.
Abolizione delle intermediazioni di giustizia eccessivamente burocratizzanti e soprattutto fuorvianti.
Il ritorno alla mediazione di giustizia trasformerà i costi di causa, e i tempi di risoluzione in un flop per la vera risoluzione dell'efficienza attesa. Non è togliendo il lavoro ai tribunali che si risolve il problema dell'efficienza della giustizia. Con il sistema delle mediazioni obbligatorie si riaccende il già esperito sistema delle transazioni stragiudiziali, spesso troppo costoso, molto di più del sistema tradizionale forense, e per nulla garantista dell'equità della legge.
Abolizione della responsabilità dei commercianti rivenditori e trasferimento della garanzia diretta alle case madri dei prodotti.
L'ormai eccessivamente consolidato malcostume popolare di chiedere risarcimenti assurdi e da fallimento immediato verso coloro che fanno semplicemente da punti logistici di smercio di un prodotto dotato di garanzie autonome del proprio produttore, verso la clientela, oppure di distribuzione di servizi di installazione post vendita ormai troppo spesso avvezza a contestare tutto a tutti quasi sempre per fini meramente dilatori.
Abolizione della responsabilità dei consulenti sulla prestazione di servizi e trasferimento della garanzia diretta alle case madri dei prodotti.
I produttori devono essere chiamati in causa in caso di scoperta di vizi palesi od occulti, tramite i propri punti logistici convenzionati o interessati, ma direttamente dal consumatore.
Cause di lavoro: intoduzione del contratto ad hoc per ciascun afunzione lavorativa in ciascun azienda e abolizione dei contratti collettivi di lavoro
Ogni azienda potrà pubblicare un propri contratto ad hoc per ciascuna specifica funzione lavorativa proposta.
I contratti di lavoro collettivi, avranno unicamente funzione guida per costituire lo scheletro costruttivo di ciascun contratto ad hoc.
I contratti ad hoc dovranno essere preventivamente approvati, prima della loro usabilità e pubblicazione, sia dal tribunale dei sindacati che da quello dei datori di lavori delle varie classi sociali interessate.
Risarcibilità laburista
Qualsiasi causa laburista, non potrà produrre sentenza contenenti un importo di risarcimento dovuto al lavoratore o all'azienda complessivo superiore ad un terzo rispetto il totale dovuto, con congelamento di qualsiasi interesse, e rivalutazione monetaria.
Abolizione degli arricchimenti indebiti dia da parte degli enti privati, che di quelli pubblici.
Sulle tasse, deve essere evitato l'addebito per sanzioni superiore al massimo del terzo. Già l'ammontare della tassazione italiana è ai vertici delle classifiche mondiali. Se poi per crisi di liquidità, per crisi dell'economia generale, una persona non possa involontariamente procedere al pagamento della somma dovuta, l'ente potrò procedere nella peggiore delle ipotesi, nell'addebito di sanzioni pari al massimo del terzo del valore della sanzione originaria.
Introduzione al calcolo obbligatorio della misura massima della risarcibilità in caso di soccombenza pari al massimo al doppio del valore del contratto originario stipulato dalla parte interessata.
Abolizione dell'eccesso di costo addebitato alla singola persona in proporzione al valore dell'oggetto contrattuale e non al valore della causa.
Sia la persona, che lo stato stesso non dovranno essere mai addebitati da nessun giudice al mondo per un importo che superi il doppio del valore del contratto, del diritto, della cartella fiscale originaria,
Abolizione della priorità del valore della causa rispetto al valore del contratto originale.
Il valore di riferimento della causa indicato non potrà mai superare il doppio del valore del contratto originario che deve essere sempre allegato.
Introduzione dell'inammissibilità della causa se il valore del contratto per la parte citata non risulta essere congruo rispetto il livello minimo stabilito.
Una causa il cui costo complessivo, andasse a superare più del doppio del valore del contratto originario per cui la parte, che, in caso di soccombenza, ne diventerebbe debitrice, non deve essere ammissibile.
Divieto di presentazione di un valore di causa totale previsto che possa determinare una condanna per la parte soccombente per un valore superiore al massimo di due volte il valore del contratto originariamente stipulato dalla parte medesima.
Stato, regioni, provincie, comuni, fisco, e relativi concessionari dell'esazione non devono e non possono costare al cittadino, al contribuente, al lavoratore nè tantomento all'azienda privata o pubblica, una cifra comprensiva di interessi e sanzione di entità superiore al terzo del dovuto nella maggior oarte dei casi, e nei soli casi di conclamata gravità dolosa del doppio della medesima.
Porre fine ad un costo statale usuraio ed usurpante, ristabilisce il clima di fiducia, e garantisce il possibile pagamento che altrimenti inevitabilmente, diventerebbe inesorabilmente inesigibile.
Assunzione del valore contrattuale per la parte interessata come metro di parametro di valutazione sulla temerarietà della causa e della
Tribunale del popolo e non decisione monocratica.
Il tribunale deve contenere una giuria popolare in tutte le cause civili, che abbia un peso uguale se non superiore alla giuria forense.
Separazione delle carriere per cui i giudici del lavoro, civili, penali, e i pubblici ministeri non possano essere stati anche giudici non possano mai svolgere anche ruoli in commistione tra le varie citate funzioni di giustizia pubblica.
Una giudice del lavoro che sente le parti, difende il lavoratore, ragione nell'interesse delle parti, non può e non deve aver fatto anche il pubblico ministero, la sindaca di un sindacato, l'esponente politica di un movimento sindacale, oppure il membro della consulta di un tribunale collegiale del lavoro.
Sopratutto questo soggetto non può produrre decisioni monocratiche!.
In ogni processo decisionale deve essere sempre presente un giudice rappresentante il tribunale rappresentante i diritti di tutte le parti!.
Come nell'antica roma decidevano i triumviri, i tribuni di una classe sociale, e i tribuni di un'alltra classe sociale, quale ad esempio i tribuni degli AEDILI, insieme agli omnipresenti tribuni della Plebe, il che garantiva un giudizio ex aequo, ora deve essere giudicato un commerciante, solo alla presenza di un giudice rappresentante il proprio tribunale di classe.
Interrogatorio personale per sentire espresse le proprie ragioni sempre e comunque e non applicazione dell'attuale procedura civile, che con la prima presentazione di istanze e memorie scritte, possono sottendere la creazione di false prove congettuate ad arte, e giudizi interpretativi su scritti redatti da operatori che pur animati dalla migliore della volontà non potranno mai dare immediatamente, con la massima trasparenza, e con la massima spontaneità la vera e originale versione dei fatti realmente accaduti.
Il sistema dell'istanza scritta, non preceduta dal reclamo verbale udito dal vivo da parte del giudice, porta ad una creazione di lavoro indiretto enorme, sulla quale si basano gli eccessivi costi del sistema giustizia, e di conseguenza del sistema statale italiano.
I vecchi pretori, che udivano le ragioni e disponevano immediatamente il da farsi,
garantivano un'efficienza di risposta ineguagliabile, con il risultato di non distrarre le persone dalle proprie attività lavorative, e soprattutto di non distrarre loro ingenti patrimoni dispersi in spese di giustizia, con grande pregiudizio per le medesime attività economiche dei soccombenti, ed anche, molto spesso dei non soccombenti.
Possibilità di espressione dell'esposizione della propria ragione, per due volte, con possibilità di una replica e di una controreplica espressa da ciascuna delle parti.
Per semplificare la procedura le parti devono essere sentite dai giudici obbligatoriamente in prime e seconda istanza dal vivo. Solo dopo la comparsa delle parti, i rispettivi avvocati dovrebbero poter presentare le proprie istanze o memorie di precisazione delle richieste. Questa è una lapalissiana garanzia di genuinità delle richieste, di non eccessività delle medesime, di autenticità delle deposizioni e di filtrazione di eventuali richieste eccessive non giustificate dai fatti, presentate in atti.
Istituzione della prova delegata obbligatoria
Le aziende produttrici italiane vendono attraverso il propri distributori logistici, i propri prodotti in tutto il territorio italiano ed estero.
Come è impensabile che un acquirente di una cabina doccia prodotta in Italia e aquistata in Polonia possa recarsi presso il tribunale italiano in caso di contestazione, è altresì necessario che una cliente di Cinisello Balsamo non debba vedersi costretta ad andare a Pordenone perché il giudice locale non ha concesso la prova delegata a Monza.
Limitazione della possibilità di produzione di memorie sino al numero massimo di cinque per parte compreso le memorie tecniche di parte.
Avvocati, troppo zelanti, prolissi o redattori di fiumi di parole, senza il dono della sintesi, della sostanzialità, della significatività, invadono i poveri giudici che si vedono costretti ad esaminare una moltitudine di documentazioni spesso inutile e farraginosa.
Assunzione del C.t.u. non scelto dal giudice senza esame preventivo di effettiva esperienza sulla questione, ma scelto in base ad un esame preventivo in cui le parti presentano i quesiti per l'ammissione e in base alle risposte ricevute dal candidato ctu non messo a conoscenza dei fatti di causa, votino congiuntamente la sua assunzione o meno.
Troppi c.t.u. don specialità generica hanno causato errori di giudizio che hanno generato gravi danneggiamenti patrimoniali ad aziende e persone private, per i cosiddetti processi a giustizia costruita e congetturata.
Una selezione delle specialità dei c.t.u. sarebbe quanto mai opportuna per la tutela dei diritti civili di ciascun cittadino e azienda italiana.
Trasparenza immediata di tutti i fascicoli d'ufficio digitalizzati immediatamente e quotidianamente, per legge, e resi usufruibili alle parti con concessione di password sicura di accesso.
Le cancellerie dotate di apparecchiature di microfilmazione, digitalizzazione, salvataggio delle documentazioni sarebbe accessibile immediatamente da web e da remoto, dando la possibilità di consultazione immediata da parte della parti abilitate, e dagli studi legali, che potrebbero accedere alle statistiche nazionali indicizzabili sulle attività di ciascuno studio.
Costituzione di una rete cloud per la condivisione pubblica dei dati di giustizia, con architettura web client.
La gestione della digitalizzazione forense può essere ormai facilmente dimensionata e resa accessibile da milioni di utenze contemporanea semplicemente mediante la creazione del sistema informatico che supporta un social network com eface book, camfrog, youtube, ecc.
L'architettura a trenta server potrebbe benissimo contenere tutti i procedimenti di giustizia italiani.
L'acquisizione di scansionatori ottici rapidi potrebbe alleviare tutta la parte di lavoro relativa all'archiviazione ottica documentale delle cancellerie.
Il sistema open di tipo Wikipediano potrebbe costituire la procedura di accesso agli atti, che opportunamente regolamentata con il sistema delle card di identità personale, porrebbe in essere la realizzazione vera e propria del processo telematico.
La legge dovrà regolamentare solo quando vi sarà l'inevitabilità della sessione personale delle parti.
(by Shamir consulting)
Mi rimetto alla vostra necessità di consultazione in qualsiasi momento.
Resto in attesa della risposta da parte di tutti voi.
Con osservanza,
E.F.
Fondo San Sisto