Prego per te.
Anche se non mi hai ascoltato
Ti ho sempre stimato
Ti ho avvertito delle tue erroneità
Da buon amico e per il tuo interesse
Ci siamo ascoltati per 18 anni
Ma quest'anno sei andata con la feliciana, con la madre di Federico, con Federico, con la Lucia e la Giuditta
Con la Rossana e la sua psicologa
Ti ho consigliato di agire
Contro gli amministratori
Contro i debitori
Contro il cugino zia
Contro l'agenzia francese
Contro i muratori sardi
Sei stata brava hai fatto tutto da sola
Coi tuoi tempi hai portato avanti tutto
Come sempre
Ma nel frattempo io restavo solo e inascoltato
Avevo un'ansia particolare quest'anno
Forse per la mia salute
Forse per il tempo che é passato
Forse perché volevo avere con te un altro bel ricordo memorabile
Una piccola impresa comune iniziata e insieme e compiuta con soddisfazione
Tramite un intesa binomiale
Tramite una connessione spirituale
Ma tu mi hai chiesto a san Valentino cosa avrei fatto se ti fossi innamorata di un altro
Mi hai chiesto a Marzo di portarti dall'esorcista
Ma tu hai iniziato le tue scorribande per conoscere preti sacerdoti e monaci
Guidata dalla Feliciana
Sei andata in comunità catecumeniche
Hai aderito alla dodicesima
Hai partecipato alle loro riunioni nelle segrete delle abbazie milanesi
Ho cercato di affiancarti
Ma nella Chiesa ti ritraevi da me in modo improvviso e brusco
Lo sentivo e uscivo dalla Chiesa
Ti ho affiancata per assisterti
Come se avessi sposato la tua causa in tutto
Ma mi hai ripudiato mille e mille volte
Nei teatro quando volevo parlare, nelle chiese perché avrei voluto parlare
Ti ho lasciata andare
Mi sono staccato per il 13 giorni
Ma come un gioco tu sapevi che ti avrei ricercato e hai aspettato che tornassi
Come puntualmente ho fatto
Sono stato attaccato con la teatro terapia della tragedia dell'autolesionismo
Lo hai fatto perché lo facevi da piccola hai detto
Mi hai terrorrizzato davvero
Tanto che ho scritto all'amica della tua psicologa per avvisarla che non potevo gestire una simile minaccia che mi hai fatto
Non ero in grado
Rossana mi ha rassicurato invece che tu sei una persona perfettamente in grado di badare a te stessa e che non dovevo preoccuparmi minimamente
Mi avevi imbrogliato Oppure avevi imbrogliato loro?
Mi hai sempre rinfacciato di essere gravemente malata di doc e di insonnia grave
Di essere sempre stanca
Ma poi andavi per chilometri e facevi imprese e conferenze.
Hai sempre detto che le mie affermazioni fossero errate e opposte alla tua convinzione di realtà e verità
Hai cercato di allontanarmi in tutti i modi
Ma continuando a dirmi che io se mi fossi allontanato da te sarei stato come tutti gli altri che in presenza di dolore e malattia fuggivano
Mi hai sempre rinfacciato di essere interessato a te in modo amorevolmente tradizionale, senza che ci fossimo mai avvicinati, accostati, uniti insieme.
Ma abbiamo condiviso solo brevi attimi, in fremiti tristi e sempre piangenti, in ben un ventennio.
La realtà nega la tua accusa ma non vuoi rinunciare al tuo istinto difensivo e accusatorio.
E per allontanarmi mi hai parlato di un po' dei tuoi amori, per informarmi cosicché sapessi che non hai avuto una vita inattiva.
E allora mentre mi informavi dei tuoi impegni continui con altri.. mi hai quasi spinto a crearmi nuove amiche in modo che anch'io potessi elencartele e parlartene.
L'unica tua preoccupazione é sempre stata quella così da non darmi mai alcun riconoscimento superiore alla semplice amicizia.
La mia necessità di evoluzione che ti ho espresso quest'anno era invece protesa ad un miglioramento del nostro sentire comune, ma lo hai degratato a semplice richiesta di fidazamento, come altri concetti non potessero essere concepiti da una mente importante come la tua che hai così ridotto al semplice rango di mente meramente femminile.
Ti ho parlato di visione duale condivisa, di binomio di autori di progetti umanistici, di scambio di preghiera spirituale recitata da entrambi guardandoci negli occhi, o ad occhi chiusi, in occasione dei nostri incontri.
Ezechiele ha detto quello che ha detto ma non ti abbandono alla sua sentenza.
Matteo sa che non ti ho mai voluto giudicare ad anzi ho sempre apprezzato il tuo livello di tono sociale e le tue grandi potenzialità legate alla tua cultura e preparazione.
Ho solo imprecato contro un.tuo apparente nichilismo materialista manifesto e ostentato soprattutto nei miei confronti di amico implorante una tua evoluzione e tendente ad infondere la tenerezza nel tuo cuore.
Mi hai ricambiato come sempre con pensieri estimatori, di valore venale, di opportunità economica.
Ho cercato di aiutarti in casa, nelle tue dispute, nelle tue cure sempre benevolmente e incondizionatamente ma tu lo hai tradotto in un tentativo di popoziamento nei tuoi confronti e non ti sei fidata di me.
Per questo tuo materialismo costante ho ipotizzato che il nostro fosse solo, in fondo, un rapporto funzionale e ti sei offesa.
Ti ho detto di essere stanco di fare traslochi e lavori per te come un semplice manovale.
E mi hai rinfacciato di avertelo detto, pronta a indagare se per caso avessi cambiato idea, per potermi immediatamente riusare come tuo manovale del tavolo frattino.
Non si trattano cosi le persone, sai Roberta, questo non é un giudizio, una critica, ma un avvertimento amichevole.
Di persone che ti rispondono "sono in palestra" ne hai già avute abbastanza e non devi aggiungere anche me alla lunga serie di sfruttati scocciati che hai collezionato durante la tua vita di killer di amicizie.
Con al ridondanza del luogo comune "tanto siete tutti uguali e Ve ne andate dinnanzi alla malattia e alla difficoltà" hai poi suggellato il nostro rapporto archiviandolo molto offensivamente come rapporto standard come uno dei tanti.
Non lo é stato. Lo sai.
Volere bene ad un amico Prezioso, non significa relegarlo nell'archivio della massa.
Quale trattamento hanno da te avuto i tuoi innumerevoli amorazzi? La tendenza all'affscinamento iniziale, sino al successivo sfruttamento esasperante, ed infine la condanna finale alla standardizzazione con il titolo di ipocondriaci verso la vera sofferenza della vita con te? Ma perché hai continuato e continui a perpetrare questa routine di usa e getta di persone? Cosa non hai capito della bellezza dell'unità umana costituita da Uomo e donna che vivono in sinergia piana e spirituale,.rispettosa e condivisiva? La vita che il signore ci ha insegnato di compiere? Quante lezioni catechistiche catecumeniche dovrai ancora fare e quante sedute psicologiche a pagamento per capire questo semplice mistero della vita che il Signore ci ha rivelato nei Vangeli e precettato di diffondere, come Suo Padre nostro Dio, ha fatto nelle antiche scritture?
Ascoltami Roberta Benedetta Bernardette e tutto quello che vuo tu.
Rivaluta il nichilismo materialistico che continui imperterrita a considerare come elemento basilare primario della tua vita e apriti alla comprensione del mistero della vita che é la realizzazione dell'umano fatto di un binomio di genere.
Lo so sei una poligama innata. Non devi pensare che voglia l'esclusiva del binomio. Puoi avere tanti binomi sinceri, abbili. Ma rispetta ciascuno di essi. Se ti avviso di non andare con ubihond oppure con Belzebù oppure con il figlio dell'amica ci sarà un motivo e se non mi vuoi ascoltare fai la tua vita e poi pentiti ma se mi ascolti eviterai in molte perdite di tempo.
L'umano considerato come unione dei generi in una condivisione vera, sentita, spontanea, recitativa con il cuore, aperta all'altro, alla sua comprensione profonda e alla collaborazione puntuale.
Abbandona la tua superiorità direttiva nichilistica infondata per cui procrastini le tue scadenze , non ti fai aiutare, e evadi dalle risposte che ti si chiedono.
Non rispondere, ovvero non essere responsabile, se non a pagamento,.é un vile nichilismo che viola gli schemi di qualunque amicizia basata sullo spirito santo e sulla comunicazione come Dio divino ci ha indicato di compiere tra noi.
Almeno tra noi, che siamo capaci di aiutarci, e lo abbiamo più volte dimostrato, ci siamo ringraziati vicendevolmente.
Almeno tra noi, grandi noi, vuoi aprire la tua ala per abbracciare la nostra stessa grande energia che ci ostiniamo a voler tenere separata, quando se accostata, in quei brevi momenti, sentiamo quanto possa ampliarsi ed elevarci a qualcosa di superiore e divino?
Come io eondinaber provato questo, in molte occasioni,.in Chiesa, durante i nostri sporadici abbracci lacrimosi,.so che anche tu, ne sei uscita più forte e determinata aumentando il giorno dopo il tuo lavoro e la tua attività.
Siamo nati per nutrirci vicendevolmente e lo abbiamo sempre fatto.
Perché questo regredire?
Perché non accettare il mio invito a progredire?
Perché dire di non esserne degna?
Sai che non é vero.
Semmai sono io a non essere degno di te e forse tu dicendo quella frase hai voluto mascherare questa unica verità,.da te ormai inesorabilmente accertata, come era previsto che avvenisse.
Delle nostre esperienze restano i pochi ricordi che ora getterai nel tuo immondezzaio della mediocrità da te definita e sentenziata verso tutti coloro che hai fatto allontanare. Tu.
Sei tu che allontani.
Stanziando il cuore delle persone.
Mantide religiosa, era solo un riferimento di un essere del mondo animale che fa questo per sua natura.
Ama il compagno e poi se lo magna.
Buon appetito.
Ma non sentirti offesa se veramente sei cosìz ammettilo.
Inizia ad ammetterlo.
Da lì poi potrai progredire e magari rivedere i tuoi congedi affrettati.
So che non sarò richiamato presto o forse mai.
Se partirai con il riconoscimento diqnirllo che hai fatto, poi col pentimento, e poi con le azioni di richiamo per comunicare le tue scuse, so che la lista di attesa sarà lunga perché molti , moltissiminsono i tuoi precedenti che hai archiviato malamente o obbligatoriamente.
Sono troppo drastico e pessimista oggi lo so. Te ne chiedo scusa.
Ma quest'anno che ormai volte al termine ormai va così. Avevo dichiarato la mia depre, ma proprio con te, ho dovuto rimangoarmela perché mi hai ripetutamente colpito in faccia con El tue inseparabili infermità.croniche.do maggior gravità delle mie.
Come una gara a chi ha la sindrome peggiore, temporanea o cronica.
Penso che una società che raggiunge tali livelli di bassezza umana sia la più deprecabile e condannabile in tutta al storia umana.
La nostra società di ha portato a questo, d'accordo ma il non avere il coraggio di reagire unendoci in una strategia di combattimento é un nostro difetto personale.
Anche sul piano politico mi hai sempre considerato un esagerato e non hai mai sposato le mie battaglie come se fossi appartenente ad una frazione di estremisti contrari al tuo ordine sanitario perbenista e nichilistico.
Va bene lo ho accettato, ho accettato il tuo rifiuto su tutti i fronti.
Ma sei una rifiutatrice seriale e mi abbandoni lì. Così. Sono così e quindi non devo avere alcun aiuto.
Lo decide chi? Il tuo ordine di idee? O le idee del tuo ordine nichilista?
Facci caso.
Non so se sono riuscito in queste ulteriori poche e tristi righe che mi spacca. Il cuore scrivere, te lo giuro, come sento il mio cuore spaccato in due dal tuo grido di indipendenza e di autonomia indiscutibile.
Quel grido con cui hai voluto reclamare la tua libertà di individuo 53 enne che non vuole unirsi a piani di viaggio evolutivi , complicati , che forse non riesci ancora a comprendere , da buona Hight lamder convinta, nonostante i tuoi catechismi.
Misteri evolutivi che non ti verranno insegnati di certo dalle tue amiche materialiste come la donna arraffona grande Mangiatrice di uomini , come la donna svizzera , come la donna baciabanchi, e grande collezionista di fascini sacerdotali che per proprio voto con potranno amo firmare l'umano con ella, ma solo indicarglielo.
Dal canto mio, di misero uomo che é stato per pochi attimi vicino a te, mi ritiro nel tugurio di questa cella laziale lontano da tutti, da te, perché il mio tentativo di offrirti la mia pregihera insegnandoti a offrirmi a tua, é miseramente fallito.
Ho provato anche con un tentativo di propiziasione aiutandoti col telefono ma é fallito miseramente anche quello per due settimane di whatsapp mancate all'aggiornamento, che mi hanno visto da condannare nuovamente come incompetente.
Se fossi un kamikaze.giapponese dovrei fare karakiri,.ma invece no, voglio continuare a soffrire lentamente sentendo il mio cuore che si spacca per i tuoi giudizi, le tue degradazioni, e la tua completa discriminazione che hai fatto su di me in modo ormai manifesto e definitivo.
"Prego per te", é un detto del cattolicesimo, la preghiera detta invece ad alta voce, tutte le settimane, L'uno verso l'altro é ben altra cosa.
Magari nel ritiro di Erba, o nelle riunioni col sacerdote imparerai ad esprimere preghiere ad alt a voce rivolte ad altri.
Spero tanto di si.
E allora ti ricorderai quello che ti avevo chiesto e che mi hai rifiutato.
In quest'anno un anno di grande sofferenza umana che non avevo mai esperito in vita mia, dedico tutta questa mia grande esperienza disperata che ho avuto per te, che mi é stata suscitata sia tuoi comportamenti, dalle tue esclusioni, dalla tua reclamazione di libertà che nessuno potrà mai toglierti, ma soprattutto dalla tua non risposta, dalla tua non considerazione, dalle tue sintesi taglienti e recidenti ogni mio messaggio di apertura argomentativa indirizzato a te che ritenevo atta a poter rispondere sinceri temi, date le tue specializzazioni e conferenze che attui in pubblico, e che invece ha voluto recidere ogni mio slancio aperto a te.
"Non farmi morire". Questa é la tua risposta costante per evitare di valutare le questioni della vita.e rispondere alll'uomo che voleva eleggerti a sua musa perenne.
"Non c'è la faccio". Questa l'altra tua risposta breve e risolutoria di ogni questione attivante.
Sto accartocciandomi su me stesso come una Massa informe di convinzioni di bontà su di te accumulate in anni di conoscenza.
Oggi, nell'anno della richiesta di un segno, Ho ricevuto la terza bastonata del secolo.
Non soffro, tranquilla,.muoio direttamente.
Così sarà tutto a posto.
Come vuoi tu.
Combatti sola come la pulzella di Mediolanum, a capo del tuo esercito di amiche varie , consulenti pagate, e sacerdoti belzebú.
Come vuoi tu.
Prego per te.
Ciao.
Preghiera
Prego per Te
Anche se non hai accolto le mie parole, non ho mai smesso di stimarti. Ti ho avvisato dei tuoi errori, non per giudicare, ma per proteggerti, da buon amico e per il tuo bene. Abbiamo condiviso diciotto anni di confronti, riflessioni, momenti di reciproco ascolto. Tuttavia, quest'anno hai deciso di imboccare un'altra strada. Sei andata con Feliciana, con la madre di Federico, con Federico stesso, con Lucia, Giuditta, Rossana e persino la sua psicologa.
Ho cercato di spronarti: agisci contro chi ti ha danneggiato, contro gli amministratori ingiusti, i debitori, il cugino-zia, l’agenzia francese, i muratori sardi. Ma alla fine, hai fatto tutto da sola, con i tuoi tempi, con la tua determinazione. Ti sei mostrata indipendente, come sempre. Eppure, mentre tu procedevi nel tuo cammino, io restavo indietro, isolato, inascoltato.
Quest’anno ho provato un’ansia particolare: forse per la mia salute, forse per il tempo che scorre inesorabile, o forse perché desideravo condividere con te un ricordo speciale, una piccola impresa comune che potesse sancire un’intesa profonda, spirituale, binomiale. Ma tu mi hai sorpreso con le tue domande: “Che faresti se fossi innamorata di un altro?” Mi hai chiesto di portarti dall'esorcista, mentre iniziavi a seguire Feliciana tra preti, sacerdoti e monaci.
Hai abbracciato comunità catecumeniche, aderito alla Dodicesima, frequentato segrete abbazie milanesi. Ho provato a starti accanto, ma nella Chiesa mi hai respinto, improvvisamente, bruscamente. Sentivo la tua distanza e uscivo, turbato. Nonostante ciò, ho cercato di sostenerti, di sposare ogni tua causa, ma tu mi hai respinto, mille e mille volte. Mi hai lasciato nella solitudine dei tuoi silenzi, pur sapendo che sarei tornato.
Quando lo facevo, trovavo un muro: la tragedia dell’autolesionismo che brandivi come arma, raccontandomi che lo facevi fin da piccola. Mi hai spaventato al punto da cercare aiuto da Rossana, che mi ha rassicurato sulla tua stabilità. Mi avevi manipolato? Oppure erano loro a non vedere?
Hai sempre oscillato tra il lamentarti di insonnia e stanchezza cronica e il compiere imprese straordinarie, chilometri di viaggi, conferenze e incontri. Ogni mia osservazione era per te errata, sbagliata, contraria alla tua verità. Quando tentavo di allontanarmi, mi accusavi di essere come gli altri, coloro che fuggono dinanzi al dolore.
Ho desiderato con tutto il cuore che ci fosse più di questo. Ho invocato con te un’intesa spirituale, una preghiera condivisa che potesse elevarci. Ma tu hai ridotto ogni cosa al mero concetto di interesse venale, al rapporto funzionale. Non ti sei mai fidata di me. Ogni mio aiuto, ogni mia offerta, l’hai interpretata come un tentativo di approfittare di te.
Mi hai catalogato come gli altri, come uno dei tanti, ignorando quanto diverso fosse il nostro rapporto. Non un amore tradizionale, ma un legame profondo, spirituale, che non hai mai voluto riconoscere. Mi hai reso un fantasma, usato e archiviato come i tuoi tanti amorazzi, senza mai comprendere il valore dell’unità umana, del mistero dell’unione tra uomo e donna che Dio ci ha insegnato.
Ascoltami, Roberta. Rivaluta il tuo nichilismo materialistico. Non è questo il cammino che conduce alla verità e alla comprensione del mistero della vita. È nell’umano, nell’apertura sincera all’altro, che si trova la bellezza. Ti invito a lasciarti alle spalle la superiorità direttiva, a smettere di procrastinare, a rispondere con responsabilità e cuore, non con freddezza e calcolo.
Tra noi c’è stato molto più di ciò che ora scegli di ricordare. Ci siamo nutriti a vicenda, anche nei momenti più difficili. Non lasciamo che questa energia si disperda. Ti prego: abbraccia questa possibilità di crescere, di progredire, di riscoprire ciò che abbiamo.
Prego per te. Perché trovi il coraggio di guardare oltre, di ammettere i tuoi nichiliismi materialistici aberranti e di aprirti alla bellezza dell’unità e della condivisione. So che il cammino è lungo, ma prego che tu possa percorrerlo. E se mai arriverà il momento, io sarò qui, ancora una volta, ad ascoltarti, a sperare, a pregare.
Nel nome del Signore
Amen
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